20/06/08

Amicizia: sembra facile...però è rara, ma non impossibile!

A volte parlare di ciò che si condivide tra amici è come togliere un ala ad un uccellino: per volare ci vogliono tutte e due. Ed è per questo che non voglio solo parlarvi di un momento stupendo che ogni anno viviamo noi monache insieme alla nostra parrocchia lungo il viale del monastero, ma vorrei anche mostrarvi con qualche foto una realtà che da più di dieci anni unisce l'amore per il Signore alla gioia di fare qualcosa insieme per Lui e con Lui. Sono sempre stata convinta che ciò che fa nascere tra le persone un sentimento forte come quello dell'amicizia sia qualcosa che supera le stesse persone e che non sarà mai un caso l'incontro che permette a due o più persone di creare qualcosa di bello insieme e di lasciare nel tempo e nello spazio un impronta di un sogno che appare improvvisamente su questo piccolo quadratino di terra dove Dio ti ha piantato. In occasione della processione del Corpus Domini, giovani, ragazzi, mamme e papà, catechisti ed operai si ritrovano per delle settimane a preparare, alla fine di una giornata di lavoro, un opera d'arte che ogni anno fa spazio ad ogni fantasia, ad ogni simbolo e ad ogni richiamo soprattutto attraverso la bellezza dei fiori e l'arte del disegno per cercare di essere una preghiera, di lode e di supplica, personale, familiare o comunitaria, da offrire al Signore. Per noi che seguiamo dal monastero questa impresa è un appuntamento che ogni anno si rinnova nella gioia di collaborare e nel conservare e poi nel donare ogni più piccolo fiore o pigne o quant'altro può essere utile per i nostri amici della parrocchia.
Sono questi piccoli o grandi momenti d'amicizia che ci fanno sentire molto legati ai nostri fratelli della Parrocchia: passando a ritirare i fiori non mancano di fermarsi a raccomandarci le loro famiglie, o a confidarci dolori e sofferenze a volte davvero grandi.
L'amicizia oggi non è facile, la gente è molto sola, porta dentro il proprio cuore il peso enorme della paura, sia del presente che del futuro e quando trovano qualcuno disposto ad ascoltarli e al quale affidare almeno per un istante il proprio cuore, lo fanno con una semplicità disarmante. Il Signore parlando ai discepoli ha detto loro "Vi ho chiamato amici" perché tra Lui e loro c'era un rapporto di fiducia, di confidenza, di condivisione, di speranza! Questa amicizia è una delle tante cose che oggi più che mai abbiamo tutti bisogno di vivere, di donare e di accogliere.
p.s. poichè noi monache non vediamo mai dal... vivo quest'opera d'arte dei nostri amici, per la nostra scelta della clausura, ho potuto parlarne solo oggi perchè mi hanno portato le foto e così ho pensato di condiverle. Ciao!

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