06/12/07

Vivere e pensare:anche questo è pregare.

Alcune delle cose che oggi diventano sempre più impossibili da vivere sono il silenzio e la preghiera. Sono cose da monaci e da suore, dicono alcuni, sono stupidità, dicono altri, sono il desiderio nascosto in fondo al cuore di tutti, dico io. Con tutti i prodotti della tecnologia e dell’elettronica, che ci trasmettono nel cervello ogni sorta di notizia, musica e immagine ad un ritmo impossibile, e dei quali non riusciamo più a fare a meno e tanto meno a fermarne il ritmo, perché ci sentiamo morire al solo pensiero di staccare un attimo la spina, anche se uno volesse, non so proprio come potrebbe restare un minuto in silenzio. Eppure il silenzio è il più grande amico dell’uomo, perché è nel silenzio che uno scopre di avere dei sentimenti, è nel silenzio che uno ascolta un canto di uccelli, è nel silenzio che uno ha paura di morire e a volte anche di vivere. Nel silenzio uno pensa: pensa ad un progetto che frulla nella testa e che desidera realizzare, pensa ad una situazione che si presenta questa mattina con una montagna di problemi da risolvere, pensa ad una persona che ama, al momento che vivrà insieme con questa persona o a quello che vorrà dirgli o fare per lui o per lei, pensa ad una malattia che sta uccidendo il proprio corpo o quello di una persona amica. Tutto quello che di buono o di doloroso può presentarsi nella nostra giornata, passa attraverso un attimo di silenzio che la nostra testa e il nostro cuore vivono ogni giorno divisi tra il bisogno di fermarsi ad ascoltare dentro di noi quello che il silenzio ha da dirci e la paura di farlo perché a volte fa male. E’ come una luce che resta accesa in fondo ad un corridoio…per dirci che nella nostra vita non esiste solo il buio, è come una stanza che ha una finestra da dove puoi far entrare un po’ d’aria e puoi vedere un cielo sopra di te, che non è sempre nuvoloso, è come una musica che non hai scelto tu e che non sai da dove viene, ma che ti viene incontro e ti affascina, anche se non è quella del tuo cantante preferito. Non cercare di …farla smettere per ascoltare altro, perché è solo quella dimensione che ti sta andando incontro per farti trovare in un attimo di silenzio, la tua pace e la tua stessa vera vita. Ecco perché una suora di clausura vive nel silenzio le sue giornate. Vivere e pensare: anche questo è pregare. Non è una scelta ma un esigenza, è l’aver capito di aver bisogno del silenzio per incontrare Dio e per incontrare l’uomo. Ciao.

2 commenti:

  1. Comprendo pienamente ciò che dici poichè nella mia vita mi è capitato di vivere qualche anno fa una settimana, seguendo per filo e per segno tutti i ritmi monacali, questa esperienza e capire quanto strato di superficialità avevo addosso, come un albero verde che ha la corteccia ricoperta di funghi e parassiti che non lo lasciano crescere.

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  2. Molto belle le tue parole sul silenzio. È proprio vero che il mondo moderno lo rende molto difficile. La società attuale sembra averne paura. Forse perché sa che se solo si fermasse un momento a far silenzio scoprirebbe tutto quello che ha perso? che sta correndo ma ha perso di vista verso dove sta correndo?
    Non so.
    Quello che so è che senza silenzio, almeno un momento ogni giorno, tutto diventa più pesante e difficile. Il silenzio non è una predita di tempo, anzi.
    Io sono riuscito a tritagliarmi un momento alla mattina. Invece di uscire di casa e andare alla fermata dell'autobus più vicina, mi faccio una camminata. Non c'è ancora traffico, le persone sono poche, anche se siamo in città si possono sentire gli uccellini cantare.
    Pace e benedizione
    Julo d.

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